Qualche mese fa, tra le pagine di un libro di letture per le scuole elementari, mi sono imbattuto in questo brano:
In una notte nera da far paura, pioveva a dirotto.
Le gocce del temporale colpivano violentemente il minuscolo corpo di una capretta bianca.
Fortunatamente, mentre vagava in mezzo al buio e alla pioggia, la capretta si trovò di fronte
a una capanna abbandonata. Vi si rifugiò aspettando tranquillamente che il temporale finisse.
Ansimando e starnutendo, qualcuno entrò nella capanna.
Pensando che si trattasse di un’altra capra, disse al nuovo arrivato:
– Bel temporale, vero?
– Come? Chi ha parlato? Eeetttciuuuù! Con questo buio non si vede un accidente.
La capretta rispose: – Sono appena arrivata anch’io. Meglio il buio che la pioggia!
– Puoi dirlo forte! Eeeettciuuuuù! Almeno qui siamo al riparo.
La capretta non sapeva che di fronte le si era appena seduto un lupo.
Ma neanche il lupo immaginava di parlare con una capra.
Certo, ciascuno si era accorto che la voce dell’altro era strana.
La capretta aveva pensato: “Che voce profonda da lupo! È proprio raffreddata povera capra!”.
Il lupo, invece, si era detto: “Che voce stridula da capra! Meglio non dirglielo, non vorrei che questo simpatico lupo si offendesse”.
Continuarono a parlare scoprendo di avere molti interessi in comune.
Ad un certo punto uno dei due disse: – Ascolta!
Il temporale è cessato.
Nell’oscurità le due ombre si salutarono.Y. Kimura, In una notte di temporale, Salani
Il brano parla del buio della notte come di un’occasione per vivere un incontro in maniera insolita.
Nella vita di tutti i giorni, non è il buio, con la vista attenuata o messa fuori uso, che mette a disposizione queste circostanze inconsuete: stare bene attenti al respiro e alle sensazioni offre questa opportunità.
Solo prestando attenzione al proprio respiro e alle sensazioni, e di conseguenza al proprio interno, si può vivere le situazioni consapevolmente: non reagendo da lupi o da pecore, a seconda di quello che la nostra ‘natura’, o, meglio, il nostro carattere ci spinge a fare.
Lowen distingue tra carattere e personalità.
Il carattere, in modo particolare e unico, è l’atteggiamento fondamentale con cui l’individuo affronta la vita.
La personalità descrive la nostra risposta emotiva nei confronti del carattere di un altro essere umano:
Diciamo della personalità di un individuo che è magnetica, piacevole, forte, deprimente, ecc.
Nel tempo sospeso dell’ascolto sensibile, nella notte nera dello sguardo interiore, possiamo piazzarci nell’intervallo tra carattere e personalità e vivere i rari momenti del nostro comune ‘essere umani’.
Musica: Chopin, Prelude No. 25 in C sharp minor, Op. 45